SPORT CAMP PAESE 2023: APERTE LE ISCRIZIONI
Premio Pampolio: 3a giornata di ritorno
SAN FIOR – PAESE
Terza giornata di ritorno
Altro giro, altra corsa! Continua il filotto di vittorie per la Pallamano Paese che vince con merito e senza troppi patemi anche il derby trevigiano col San Fior. Ed ecco la succosa assegnazione dei punti:
“MATTEO THE RED” pt 5: Torna a condurre una puntata del premio pampolio il nostro colore primario preferito. Partita in realtà piuttosto sottotono feat tormento quella del sosia del principe Harry, alla pari del suo compagno di reparto bresaola, entrambi pronti a giustificarsi e dare la colpa ad un terreno di gioco alquanto scivoloso, ad una luce opaca e al kinder pinguì che veniva su, manco fossero interrogati. Ma torniamo al nostro rosso di passione, che riesce nell’impresa di animare una partita piuttosto tranquilla. L’episodio accade verso la fine del secondo tempo, ormai Paese ha ben salda la partita in mano con più di 10 goal di scarto, San Fior aspetta con ansia il fischio finale e anche il pubblico sembra essere ormai in letargo. Il terzino dei padroni di casa prova un’azione personale, il movimento è piuttosto goffo e anche il tiro non è da meno, palla che finisce non troppo forte nella zona tra faccia e collo del nostro affabile portiere. Matte, ultimo discendente di una lunga stirpe di aizzatori di folle irlandesi, col suo modo docile e gentile inizia subito a lamentarsi con l’arbitro in maniera plateale per il colpo proibito invocando con foga l’espulsione del giocatore del San Fior. Arbitro che lo guarda sconsolato e fa cenno di calmarsi, ma il buon Matte detto anche il “pacifista” non ci sta e riesce nella straordinaria impresa di risvegliare il pubblico avversario che inizia a fischiare e dirgli di tutto. Ma il nostro folletto rosso, abituato alle risse da bar a Dublino, vive di provocazioni e sa cosa fare, ovvero sorridere e applaudire il pubblico per renderlo ancora più infuocato e cattivo nei suoi confronti, come piace a lui. Ovviamente i due minuti successivi li gioca come fosse Gigi Buffon, due parate eccezionali e due lanci millimetrici alla freccia tricolore Samu, sempre con uno sguardo fiero e maligno rivolto al suo pubblico preferito. D’altronde, el pi bon dei rossi……
“CESCO” pt 3: Scampato per un soffio ai punti pampolio negli ultimi match, il buon Cesco questo giro entra di diritto in classifica ampliando il suo repertorio con una nuova skill. Famoso per il suo controllo sopraffine della palla che gli consente di prendere in faccia tutti i portieri del veneto almeno una volta in campionato, (vero e proprio marchio di fabbrica del giovane rugbista), Cesco stanco di prendere due minuti decide di cambiare strategia. Così, tra un raduno di trattori e l’altro, s’improvvisa playmaker della squadra con quel pizzico di follia che solo Zambo dei giorni migliori può eguagliare. L’azione clou o clown arriva nel secondo tempo, Paese recupera palla in difesa e per uscire dalla morsa degli avversari il primo passaggio arriva a Francescone che, dopo un palleggio di assestamento, s’infila tra due avversari e inventa una giocata millimetrica per uno dei suoi compagni agricoltori preferiti, il nostro amato Lollo. Sembrerebbe un’azione normalissima, se non fosse che Lollo è comodamente seduto in panchina, quindi rimessa per gli avversari e panchina paesana in difficoltà respiratoria per trattenere le risate. Si rifà comunque nel post serata, in piena notte negli orari giovini, quando con il duo ballerino spaccacuori Lollo e Pizzo viene bellamente rimbalzato e cacciato all’entrata della discoteca perché ha i pantaloni della tuta e non è vestito adeguato. Cosa alquanto bizzarra visto che Lollo, anche lui in tuta, sarebbe potuto entrare tranquillamente. Quel sorriso lì, ahhhhh quel sorriso lì…..
“GIO” pt 1: Buona partita di Banana Joe che scopre di avere un potere da supereroe diverso da quel che pensava. Infatti fino a questa partita G.I. Joe credeva di avere il dono della velocità e di poter sconfiggere i nemici usando uno scatto prodigioso, un po’ come farebbe Flash, il supereroe preferito da Lollo che si rivede in lui quando è da solo in intimità. Invece il buon Joe scopre, nel secondo tempo, che la velocità è nulla senza controllo, e che c’è un unico modo per superare l’avversario diretto: abbatterlo. Eccoci quindi di fronte ad una scena davvero esilarante, con il nostro Giovane paesano che arriva di gran carriera in palleggio verso uno degli avversari il doppio di lui in altezza e peso che si piazza davanti, cerca di frenare ma il terreno è quello di un palazzetto del ghiaccio e si scontra molto piano col “gigante”. Risultato? Avversario per terra che fa finta di esser morto, Gio che rimane in piedi confuso e che va a chiedere scusa al malcapitato sincerandosi sia vivo, senza minimamente capire la finzione. Hulk Giò si è attivato, pronto ad abbattere chiunque con la sua forza bruta.
“MENZIONE SPECIALE” a Paxo e a Samu Red che, nel dopogara, in una pizzeria a Conegliano, nell’angolo della perdizione ultimato da quelle sagome di Tommy e Lollo, in un clima di totale idiozia vengono ingannati bellamente dal locale stesso. Dopo una meravigliosa pizza infatti è tempo di scegliere i dolci e, non essendo stati minimamente attenti, il duo opta per il più classico dei tiramisù. Tiramisù che arriva in un piatto gigante nella versione classica coi savoiardi inzuppati perfettamente nel caffè, bello cremoso e in porzione magnum a Giò, seduto a metà tavolo, che fa ingolosire i due babbei che continuano a scambiarsi segnali di stima convinti di aver fatto il gran colpo. L’apoteosi arriva con l’arrivo delle meringate, non propriamente bellissime diciamo, con Paxo e Samu che iniziano a sbeffeggiare i compagni di tavola sempre più tronfi della loro scelta. Finalmente arriva il dolce a coach Paxo…. in una mini coppetta da gelato, tristo senza savoiardi, il tiramisù pastone è servito tra le grasse risate del team meringata. A samu va ancora peggio, arriva infatti la terza versione del dolce più famoso al mondo, questa volta in modalità horror, con biscotti secchi che più secchi non si può, poco inzuppati e pochissima crema. Chi la fa l’aspetti!
Il Segretario Verbalizzante
Paolo Vendramin
#pallamanopaese
Premio Pampolio: 2a giornata di ritorno
PAESE – ODERZO
Seconda giornata di ritorno
Grande vittoria nel superderby contro la forte Oderzo, meritata e giocata veramente bene dal team paesano nonostante gli umili giornalai opitergini non siano dello stesso avviso. Tolto il sassolino dalle scarpe, passiamo alle cose davvero importanti, ovvero l’unico e inimitabile Pampolio!
“JACK PARRA” PT 5: Un giovanissimo Jack Sparraow viene buttato nella mischia nel secondo tempo dopo un’analisi dettagliata di coach Alve che ha studiato la strategia giusta per far fruttare il pupillo dell’under 17. Jack entra col piglio giusto, subito una finta a velocità tale da far scricchiolare le ginocchia a Paxo e a Pesce nel solo vederlo e via dentro come un cacciabombardiere. Portiere avversario che però gli nega il goal con una bella parata. Poco male, nell’attacco successivo Jack Frost lascia di ghiaccio il proprio difensore che riesce a malapena a leggere la targa, si eleva in fabio volo e fa partire un cannone di una forza sovraumana…. Tutto bello si, peccato che il pallone finisca in centro faccia del povero portiere avversario che cade intontito dal colpo, pubblico avversario che inizia a fischiare e arbitro che si avvicina con fare minaccioso verso un terrorizzato Jack. Pallonata davvero rimbombante e d’effetto difficile da descrivere, Jack quasi in lacrime chiede scusa un po’ a tutti e va subito a controllare il malcapitato portiere. Due minuti sacrosanti e arma segreta relegata in panchina, da calibrare e collaudare per la prossima missione.
“PESCE” PT 3: Per un lungo periodo storico calcistico si è sempre cercato di capire chi tra Cristiano Ronaldo e Messi fosse il miglior giocatore…. Gli estimatori di Messi ne sottolineavano l’estro, la fantasia, la bellezza dei movimenti, la genialità, il talento sconfinato che possiede solo un campione. Dall’altra parte i fan del portoghese puntavano sul fisico, sulla voglia di migliorarsi, sull’attenzione maniacale in ogni dettaglio, l’allenamento, sulla mentalità vincente che solo un campione può avere. Ma cosa centra tutto questo con il nostro Pescione??? Assolutamente niente! O meglio, il nostro Pesce è ancora un fiore pronto a sbocciare ma non troppo, con quella calma e pigrizia tipica del giocatore da divano. Cosi, tra una botta alla gamba che lo tiene mezzo infortunato tre mesi, tra un allenamento si e quattro no, tra un full immersion di studio di almeno 14 ore al giorno e qualche pisolino, il buon Mattia si ripresenta contro l’Oderzo pronto ma non prontissimo. I punti li prende mentre se ne sta comodo in panchina, quando verso fine primo tempo chiede ad uno sfinito Paxo che cerca di deambulare per star dietro a tanta gioventù se avesse qualche video di quando era più giovane. Paxo, in campo a dar il suo contributo, decisamente preoccupato per la richiesta, tra un fiatone e l’altro gli chiede se sta bene e il motivo di tal richiesta. “Secondo me eri forte” esclama convinto Mattione, con risata dei presenti e sospiro di sollievo per il giocatore-allenatore paesano.
“LOLLO” PT 1: Vero Vip della Pallamano Paese, Lollo ama farsi scarrozzare di qua e di là dai suoi servetti che chiameremo “amici” come fanno i veri aristocratici del 900. Ed è proprio nel post partita, destinazione un festoso aperitivo durato fin notte, che Gigolollo, da vera dama sciccosa e brillantosa, cede alle lusinghe del cavalier Pizzo per raggiungere in auto il team al bar a consumare con stile ed eleganza caraffe di spritz. Niente di scandaloso a corte, sembrerebbe, ma gina LOLLObrigida, da vera star, ha dato dapprima parola anche al nobile Samu pronto a portarlo in capo al mondo con la sua macchina fiammante. Così, nel bel mezzo della festa, per contraddistinguersi dalla plebe, Lollino convince Pizzo a portarlo a casa propria per poter dare l’opportunità anche a Samu di passarlo a prendere ed avere l’onore di tenerlo in macchina. Niente da giudicare perdindirindina, ogni storia d’amore a 3 che si rispetti è fatta di intrighi e sotterfugi, ed infatti qualche minuto dopo la partenza di Lollo e Pizzo ecco arrivare al bar un fantastico trio formato da Samu, Tommy e quel simpaticone di Manny. Come dite? Non ci state capendo nulla? Beh figuratevi noi che siamo al bar! Lord Samu, ignaro di dover passare a prendere Lollo, rimane con la gente comune a ber due ombre ma poi, si sa, al cuor non si comanda, e alla richiesta del cucciolo riccio sorridente solo e soletto a casa senza passaggi non si resiste. Abbandona Tommy e Manny al loro destino e via, a prendere Lollo! Anche questa favola è finita col lieto fine… Lollo che sia ora di farsi la patente?
MENZIONE SPECIALE a MATTEO THE RED e a coach ALVE, che si intendono a meraviglia in panchina durante il primo tempo in un dialogo fatto di comprensione, gentilezza, buone maniere e soprattutto maturità che il Dalai Lama in confronto è cattivo. Tocco blu e non gioco più. Diciamo una menzione speciale al fair play.
Il Segretario Verbalizzante
Paolo Vendramin
#pallamanopaese
Premio Pampolio: 1a giornata di ritorno
VENEZIA – PAESE
Prima giornata di ritorno
Prima giornata di ritorno di questo campionato e subito trasferta ricca di insidie per la Pallamano Paese, che deve raggiungere la palestra a Venezia alle ore 12.00 nell’ultima domenica di carnevale, operazione talmente ardua che perfino Tom Cruise sta pensando ad un nuovo capitolo di Mission Impossible.
“MARIO THE PRES” 5 PT: Parte assai bene la mattinata del sommo presidente che si presenta alla stazione di Treviso in perfetto orario con i biglietti per tutta la squadra e con il tempo necessario per bere un orripilante caffè al bar. Il treno è in orario, il “pastore” Mario riesce a mantenere il gregge di pecoroni in un’unica carrozza, la giornata procede liscia come la pelle di Lollo dopo aver fatto la doccia col suo bagnoschiuma esfoliante gusto mucca. Anche la partita piglia subito la piega giusta e ben presto si viaggia sui 10 goal di scarto, gli animi sono sereni ma ad un certo punto qualcosa turba il Mario… Siamo a metà secondo tempo, al tavolo si dimenticano di segnare un goal e da bravo presidente attento Mario se ne accorge e richiama il direttore di gara che gli fa cenno “arrivo subito”. La partita continua ma l’arbitro non arriva, The Pres inizia a spazientirsi e richiama il secondo arbitro ma anche lui fa finta di non capire e procede dritto…. Mario capisce di valere meno del due di bastoni a scopa, la vena sulla testa inizia a pompare più di Jack quando fa piegamenti, non riesce a capacitarsi di come i due arbitri in campo possano ignorarlo continuamente, prova anche a coinvolgere un tranquillo coach Paxo che se ne sta li più rilassato di Bob Marley in pennichella al mare. Poi, colpo di genio assoluto, si frega il cartellino incustodito, si presenta al tavolo e ferma il gioco per un time out tecnico: giocatori che vanno da coach Paxo che sorridente non ha assolutamente nulla da dire e “The Pres” che ne approfitta per spiegare le sue ragioni ai direttori di gara esordendo con un bel “devo chiamare un time out per avere la vostra attenzione????” La gita veneziana si conclude con un ritorno frettoloso del presidente insieme ai gemelli Parra e il buon Bettiol che, a differenza del resto del team, riescono a prendere il primo treno disponibile per il ritorno. Alla stazione di Treviso grossi saluti tra Mario e la famiglia Parra automunita, manca solo Bettiol da portare a casa, Mario si gira per richiamarlo ma, alla faccia di Houdini, il giovane giocatoronzo della pallamano Paese è scomparso. Neanche il tempo di stampare una foto di Bettiol sui cartoni del latte e scriverci missing che si scopre che ha preso l’autobus per andare dalla nonna. Come ci insegna la parabola del buon pastore, egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori…. Ma se uno è troppo pecorone lo si lascia andare per la sua strada! Benvenuto in classifica pres!
“SIVI” 3 PT: Grande amante delle gite in laguna, l’infortunato Sivi decide di accompagnare il team portando tutto il suo contagioso entusiasmo e sempre pronto a dir una buona parola al suo pupillo Jack. L’episodio che porta i punti è un mix di fantascienza, buchi neri tridimensionali, avventura e adrenalina avvolti in una nube di mistero visto che solo pochi hanno potuto assistere al fatto paranormale. Un capitan Breso stranamente in forma tra i pali sfodera una parata d’altri tempi in semispac-cata con palla che si impenna e finisce direttamente sugli spalti. Dovete sapere che a Venezia c’è una specie di terrazza che guarda il campo dall’alto dove ammirano la partita i tifosi quindi una volta superata nessuno dei giocatori, allenatori e arbitri in campo può sapere dove sia finita la palla. Passa qualche secondo ma la palla non scende, passa un minuto e la palla non scende; arbitro costretto ad interrompere il gioco e un’intera palestra che guarda in alto in attesa di capire quando scenderà questa benedetta palla. Nessuno del pubblico sembra in grado di recuperare la palla, ma per fortuna Matteo, supereroe travestito da nerd, è lì in agguato, si toglie gli occhiali, si mette un po’ di gel e una tutina attillata tipo superman e si trasforma in Siviman! Ora, il racconto dei presenti narra di Siviman che entra dentro un armadio, combatte a suon di porchi i nemici, si incastra non si sa bene dove e dopo un po’ se ne esce con la palla tra gli applausi increduli. Qualcuno potrebbe chiedersi che ci faceva un armadio in tribuna? O come ha fatto ad entrare in un armadio la palla? O come ha fatto ad entrarci Sivi? O come ha fatto Sivi a muoversi senza occhiali? Tante sono le domande, ma noi non siamo investigatori e la storia ci piace assai!
“DAMIANO” 3 PT: Più esilarante da vedere che da raccontare, il noto cantante dei maneskin che il weekend preferisce giocare a pallamano fa della grazia e della coordinazione le sue principali virtù. Così, tra un volteggio e l’altro, dopo l’ennesima buona difesa, eccolo lasciarsi andare in un prodigioso scatto a bruciare gli avversari. Occasione troppo ghiotta per non consegnargli la palla che arriva precisa, buon primo controllo del frontman della pallamano paese che in un momento di panico e confusione non capisce più dove si trova esattamente. Cioè, sa benissimo di essere in palestra a Venezia, ma non sa esattamente in che posizione e, convinto di essere al limite dell’area avversaria, decide di utilizzare le sue doti da equilibrista. Ne nasce un tiro quasi al volo di una bruttezza rara, un movimento talmente scomposto da affascinare Roberto Bolle con palla che finisce lenta e poco insidiosa a centro porta per una facile parata di uno sbigottito portiere avversario. Ah, dimenticavo, ovviamente il buon Dami era distante metri e metri dalla porta, almeno 10, il che rende il tutto ancora più speciale per un gesto tecnico passato sottotraccia dai più, ma non dall’occhio vigile del Pampolio.
“LOLLO” 1 PT: Dite la verità, non fate i timidi, quanti di voi sono stati “schitati” (dicesi “schito” lo sterco di uccello) da un piccione a Venezia? Anche di striscio, o magari vi siete seduti sopra, si insomma secondo le statistiche istat almeno 1 su 2 ha avuto a che fare con cacchette di piccione nella sua vita veneziana. Escludiamo per un attimo quanti si sono fatti fregare il cibo dalle mani dai gabbiani e torniamo ai piccioni…. Quanti di voi invece sono arrivati a Venezia in treno già schitati? Cioè che dovete ancora scendere dal treno e avete già un bel ricordino sul cappuccio della felpa? Nessuno? E’ impossibile? La risposta è solo una, inizia con L e finisce con OLLO.
“ZAMBO” 1 PT: Per gli amanti della pallamano il tiro “franco” ha sempre il suo fascino. Capita infatti che allo scadere del tempo non si sia riusciti a concludere l’azione e il regolamento prevede un tiro dai 9 metri senza poter saltare e con tutta la difesa avversaria schierata pronta a stopparti. Poche volte si riesce a far goal vista la difficoltà ma quelle volte è un’emozione davvero unica, specie se il punteggio è in bilico! Ed eccoci al finale del primo tempo, tiro franco a favore della Pallamano Paese e un motivato Zambo decide di provarci, se la sente, è concentrato, ce l’ha in canna. Arbitro fischia, zambo distrae la difesa con una gran finta e…. tiro brutto brutto altissimo sulle capriate e grasse risate in palestra.
“COMPAX” 1 PT: Forse meriterebbe di più, ma il buon compax tende a ripetere le stesse magie partita dopo partita e il Pampolio non ama le ripetizioni, è sempre alla ricerca della novità! Impossibile però non inserire Francy a punteggio, che parte subito con una delle specialità della casa, passaggio in salto in seconda fase a caso e palla che finisce chissadove. Rincara la dose con una delle sue “palla c’è palla non c’è” con palla che sembra essere salda tra le mani su un passaggio al pivot ma poi abracadabra in realtà non c’è più! Dolce finale con bagarre in una seconda fase avversaria, recupero incredibile di un gemello sull’avversario veneziano e palla vagante che si muove lentamente. Il più vicino, manco a dirlo, e il nostro compax che con aria distratta guarda in direzione della palla ma i pensieri sono altrove. Risultato scontato, avversario distante anni luce che anticipa Francy.
MENZIONE SPECIALE al trio delle meraviglie VALE FLAG, GLORIA e SPAC, trio di tifosi (o appassionati di bacari per il post partita) che riesce a perdere il treno, venire in macchina e, non contenti, a non trovare il modo di entrare in palestra. Da notare anche come VALE FLAG abbia distribuito a destra e a manca i tramezzini speciali preparati da coach Paxo la sera prima per affrontare meglio la giornata.
Il Segretario Verbalizzante
Paolo Vendramin
#pallamanopaese
CONCENTRAMENTO UNDER 11 E UNDER 9
Premio Pampolio: 7a giornata di andata
PAESE – MUSILE
Settima giornata di andata
In questo turbinio di emozioni che ci regala il Pampolio mi ero un po’ perso questa memorabile partita, un Paese Musile rocambolesco che, come l’antico vaso dell’amaro Montenegro, è sacrosanto recuperare e portare in salvo nonostante la tempesta (chi non si ricorda lo spot può fermarsi qui). Ovviamente, come tutti i film basati su fatti accaduti in precedenza con testimoni casuali, anche questo racconto è tratto da una storia vera ma potrebbe aver subito delle piccole variazioni sui reali accadimenti. Della serie, si vive di ricordi!
“DAMIANO” PT 5: Partita probabilmente sontuosa del nostro lungaccione, che non molla mai e guida la rimonta pazzesca (dal -9 al +5 dovrebbe essere) tenendo in piedi la difesa neanche fosse l’assalto a Fort Apache. Le energie sprecate però sono immense, non ci sono Gatorade al gusto puffo in panchina per riequilibrare i sali minerali e ad un certo punto la vista si annebbia creando una specie di nuvoletta fantozziana intorno al buon Damianone. Così, a rimonta completata, stacca completamente i freni inibitori, mette la sesta e decide che lui non è solo un grande difensore, ma che anche in attacco può dire la sua. Purtroppo, tra un cambio attacco-difesa e l’altro, tra una fatica di Ercole e l’altra, tra che nessuno gli passa la palla perché l’hanno portata Luca e Zambo (il pallone è loro decidono loro, queste le regole del campetto), Dami vede scorrere la partita davanti a se senza nessun guizzo offensivo degno di nota. Siamo ormai agli sgoccioli, il risultato è al sicuro, c’è giusto il tempo per un’ultima azione, che per noi comuni mortali non vale assolutamente nulla, non inciderà sul punteggio, ma per il nostro terzino in debito di ossigeno vale più della stessa vita. Ed eccolo, palla in mano, una ventina di secondi alla fine, la dea bendata che gli sorride e gli regala un’occasione…. Anzi L’OCCASIONE! Corpo proteso in avanti, braccio alto teso, piede sinistro ben piantato per terra pronto a scagliare in porta una fucilata che farebbe impallidire perfino Batistuta (o Cr7 ai tempi d’oro). Ma qualcosa va decisamente storto, palla che viaggia alla velocità della luce direttamente sulle capriate rischiando di prendere il tabellone segnapunti, pubblico e panchina che non sanno se ridere, piangere o provare imbarazzo…. Tutto molto bello, compresa la reazione del Damiano nazionale, dichiarato patrimonio dell’umanità, che con un sorrisone stanco ma felice si lascia andare, si distende a terra privo di forze in posizione Patrick Stella, braccia e gambe stese, con i secondi finali che scorrono, le risate dei presenti e il Pampolio commosso che ringrazia anch’esso a braccia aperte!
“PESCE” PT 3: Come nei più complicati e misteriosi casi polizieschi dove bisogna scoprire gli indizi e capire l’enigma per comprendere la mente dell’assassino, anche qui ci troviamo di fronte ad un animo turbato, una personalità complessa, di difficile comprensione. Prendete un abete, un plumcake e un bradipo, uniteli ed otterrete lui, il nostro Pescione, fisico statuario e prorompente, movenze lente e pigre e animo soffice, sofficissimo. Così, nonostante i ricordi precisi dei presenti si siano persi, il Pampolio ha ancora l’immagine del nostro terzino che vola in contropiede, più solo di Will Smith in “io sono leggenda”, nessun avversario fa neanche l’accenno di seguirlo. Un palleggio, un altro, poi qualcosa si inceppa, corpo e mente si distaccano e le movenze si fanno meno sinuose; non si ricorda più se può palleggiare ancora o meno, non si ricorda nemmeno quanti passi può ancora fare, la porta è ancora distante ma nel dubbio decide che il momento di tirare è giunto. Peccato che anche la coordinazione lo abbia abbandonato, ormai è una lotta tra lui è la sua amata fisica. Come direbbe Conte (l’allenatore, no il sindaco di Treviso), il risultato è agghiacciante, la palla schiacciata con forza per terra prende una strana traiettoria, portiere avversario incredulo e palla che finisce a lato della porta. Pescione gioca la carta “mi guardo la mano cosi sembra che il problema sia dovuto alla palla o alla pece” ma il Pampolio ha già sindacato, 3 sacrosanti punti per il nostro fuoriclasse, sperando di rivederlo in palestra tra una sessione di studi e una botta alla gamba procuratasi probabilmente muovendosi tra letto e divano e che lo tormenta da mesi!
“ZAMBO” PT 3: Dopo un avvio in sordina, Nicolino inizia a prenderci gusto e a ricordarsi che la classifica che conta non è quella del campionato ma questa. L’uomo che si ruppe una mano dando un pugno alla panchina prova meschinamente a prendere punti con un tiro dietro alla schiena di una rara bruttezza che però non convince nessuno e che manda nello sconforto più totale Alve, presente in tribuna e autore di innumerevoli goal con tale tecnica. Oltre infatti la volontarietà del gesto, da notare la coda tra le gambe del coniglietto Zambo che dopo il vomito di tiro torna nelle retrovie a testa bassa evitando lo sguardo di coach Paxo che probabilmente lo avrebbe incenerito! Poco male, riesce comunque nel secondo tempo a creare un simpatico siparietto quando, su un fallo a favore degli ospiti, trattiene la palla senza consegnarla all’avversario facendolo imbestialire. Arbitro che ovviamente sanziona coi due minuti di esclusione Zambo&laVolpe che tra un sorriso e una polemica se ne torna in panchina tra gli insulti generali. Scenetta che si conclude con il goffo avversario, preso da una crisi di nervi, che prova a calciare la palla finalmente lasciata libera e che, Casadei ne sarebbe fiero, liscia clamorosamente. Dulcis in fundo, o ciliegina sulla torta se vi piace di più, unico giocatore di pallamano al mondo che ad inizio partita viene obbligato a togliere la calzamaglia dagli arbitri perché “si deve vedere la pelle tra i pantaloncini e la calzamaglia” con ospite speciale del tutto coach Paxo in vena di battutine. Predestinato!
“LOLLO” PT 1: Ci sono tre cose che non vedrete mai nella vostra vita: l’aurora boreale a Mestre, un cocktail decente ad una festa di Zambo, Samu and Co. e per finire, un’espressione triste o arrabbiata nella faccia del nostro Lollo. Il sorriso più sexi di Castagnole regala una delle sue perle già nel primo tempo, quando coach Paxo decide di spostarlo dall’ala (dove stava facendo riposini) al centro del gioco per dar velocità alla manovra. Gioco che decisamente si velocizza, ma a quale prezzo? Risposta semplicissima: scalare rapido della Pallamano Paese, Lollo che punta lo spazio, vede l’ala libera e cerca di scavalcare il difensore con una palla alta. La palla parte dalle sue mani, un lancio più piano di Renzo, alta solo per Gigio, e il risultato è sempre lo stesso: avversario che blocca la palla, contropiede e goal subito. E Lollo come ha reagito? Chi indovina è Nostradamus!
“SAGGIORELLA” PT 1: I punti forse potevano essere di più, ma la memoria è più corta delle gambe di Gigio e l’episodio potrebbe, come del resto tutto ciò che leggete, aver subito delle mutazioni genetiche stile ninja turtles o street sharks! Siamo nel fortino trevigiano del Conte Daniele, la difesa imperforabile per alcuni minuti gestita dal damianone nazionale e da Lord Saggio, vero e proprio baluardo. Dani tra un placcaggio e l’altro ha tempo anche per un portentoso intercetto ai danni dei confusi avversari, recupera la palla e parte veloce col suo palleggio alla Micheal Jordan non sentendo subito il fischio dell’arbitro per un fallo avvenuto. Direttore di gara che insiste e richiama l’attenzione del mancino paesano, che, senza interrompere il palleggio (la sua passione da quanto gli riesce bene) e senza cambiare espressione ne proferendo alcuna parola, torna indietro alla stessa velocità, poggia la palla sui 9 metri e si piazza nella sua confort zone, la difesa! Voci di corridoio narrano che un avversario, infastidito, lo abbia rincorso durante questa simpatica gag come Willy il Coyote rincorrerebbe Beep Beep, ma può bastare anche così!
“GIO” PT 1 : Convocazioni del giovedì o venerdì in base all’estro del coach: ”allora vengono Tizio, Caio (magari), Sempronio, Qui, Quo, Qua e Giò. Se qualcuno non può venire, ha qualche problema o impegno lo dica ora o taccia per sempre” “Ci siamo coach!!!!” E così, coach Paxo e il presidentissimo Mario, davanti al pc, prima di un leggerissimo pranzo insieme, decidono di inserire i nomi convocati nella lista da presentare alla partita! “Tizio, Caio, Sempronio, etc….. Mario non si riesce a inserire Giovanni….. mi dà errore” “impossibile, solo se uno ha la visita medica scaduta non te lo fanno inserire” “Già” Fine della storia.
MENZIONE SPECIALE a SERGIONE, spettatore speciale, anzi, specialissimo della partita!
Il Segretario Verbalizzante
Paolo Vendramin
#pallamanopaese
Premio Pampolio: 11a giornata di ritorno
PAESE – MALO
Undicesima giornata di andata
Egregi signori e signore, duchi e duchesse, principi e princi-pesse che seguono questa rubrica di ceto altolocato, eccoci al giro di boa di questo girone d’inferno che Dante spostati proprio, più sugoso di una carbonara di chef Bettio e più ricco di Pampoliate di Paperon de Paperoni. Ad onor di cronaca un plauso encomiabile ai giovani avversari di cui mi piacerebbe narrare le eroiche gesta meritevoli di pagine e pagine di Pampolio, ma ahimè tal spazio è riservato solo ai giocatoronzi paesani. Prendetevi un paio di minuti per le ultime fatiche del girone d’andata, con finale a sopressa…pardon sorpresa!
“COMPAX” PT 5 : L’unione tra il giovane Compassi e il sapiente Paxo porta all’evoluzione definitiva, nel mondo dei pokemon sarebbe catalogato leggendario, ovvero COMPAX! Le gambe, la forza, l’energia e la resistenza (oddio non esageriamo) del primo combinati con la tecnica, la tattica, la furbizia del secondo dovrebbero creare una combo infermabile, ma a differenza delle favole qui non c’è il lieto fine. La prima fusione tra i due avviene il primo tempo; seconda fase del Paese e palla in mano a Paxo (che ci fa in campo? Ma soprattutto, che ci fa in seconda fase?) che di colpo si ferma, probabilmente per tirare fiato, fa una finta di sopracciglio e scarica la palla per il suo giovane e fidato pivot arrivato a rimorchio dalle retro via. Tutto sembra andare al meglio, il corridoio libero per il goal è lì davanti al buon Francesco che, all’ultimo, decide di giocare a bowling, si trasforma in palla e butta giù i birilli leggermente spostati (gli avversari). Strike leggendario, avversario a terra per uno degli sfondamenti d’impatto più spettacolari della pallamano. Paxo, ancora lucido e con qualche energia, lo consola e aspetta un nuovo momento per collaborare col suo giovane pivot. L’occasione arriva nel secondo tempo, partita in equilibrio con Paese che sta calando vistosamente il ritmo e si affida all’esperienza per fermare la rimonta avversaria. La palla è di nuovo in mano a Paxo, che punta un avversario, finge di passare al compagno e scarica la palla verso il pivot Francy in mezzo la difesa avversaria. La palla c’è, la palla non c’è, un effetto di magia alla Houdini che però confonde anche il buon Compax che un attimo sembra averla tra le mani e l’attimo dopo gli avversari sono in contropiede. Stavolta nessuna parola di conforto da parte di Paxo, in piena crisi di ossigeno, che brontola peggio dello stomaco di Sergione quando mangia messicano e tira giù tutti i santi impegnati a giocare a poker polacco in paradiso. Compassi mani di burro e Paxo addominali di marmellata, la nuova colazione dei campioni!
“GIO” e “BRESO” PT 3 : Ebbene si, la giornata duetti non finisce e ricorda un po’ il venerdì a Sanremo! Pallamano Paese che ha infatti intrapreso questa grande avventura nel genere delle collaborazioni con l’obiettivo di arrivare pian piano a performance del calibro di Grignani e Arisa o dei Modà e Le Vibrazioni, veri capisaldi della musica italiana che han commosso un po’ tutti. Ecco quindi che capitan Bracciola, detto il Muto, di cui in partita non abbiamo mai sentito la voce dagli anni 2000, decide di farsi coraggio e sceglie il giocatore in campo più bravo ad ascoltare, il buon Giò. Non che avessimo dubbi che la combo di queste due menti sopraffine portassero in cascina qualcosa di buono, ma il risultato è ancora peggio della premessa, o, come direbbe il buon Zambo (gran studioso di grammatica, storia dell’arte e filosofia), dell’incipit.
Dopo aver subito un goal dall’ala destra avversaria, destra di mano, sul primo palo, il nostro portierone decide infatti di analizzare la cosa con il caparbio e insuperabile difensore Giò, colpevole di aver chiuso un pò troppo sul terzino lasciando un pelino troppo spazio all’ala avversaria. Cosi, durante l’azione successiva in attacco degli avversari, Breso con tono pacato e impercettibile spiega a Giò la sua versione. Ma Giò che ha un deficit di attenzione o probabilmente gioca con le cuffiette è costretto a girarsi e ad avvicinarsi al compagno per capire cosa diamine stia succedendo. I due tra segni, parole, versi e quant’altro sembrano quasi capirsi per la gioia dei numerosi psicologi e psichiatri presenti al palazzetto. Un po’ meno gioiosi i compagni di squadra, la panchina, l’allenatore e i tifosi nel vedere l’avversario che senza fretta, bevendo anche una tisana e leggendo un libro, va a tirare nel lato dove dovrebbe difendere Gio e deposita il pallone in rete dove dovrebbe esserci a parare capitan Breso. Gio Gin e Breso Tonic, una miscela perfetta!
“SAMU ROSSI” e “ZAMBO” PT 1: Cos’hanno in comune un coccodrillo ed una giraffa? Un ananas ed un pompelmo? Samu e Zambo? All’apparenza i due non hanno somiglianze evidenti a parte appartenere alla stessa specie: eppure entrambi amano essere tamarri, ma uno predilige auto rumorose, pelliccia e capelli ossigenati mentre l’altro ha un debole per tatuaggi fantastici e dove trovarli in bella mostra, shottini e mucche. Entrambi amano le feste, ma uno è più attratto dal mixer e si sente il nuovo david guetta, l’altro dal mixology e si ispira a qualche bartender famoso tipo Lollodec. Uno ama l’odore dello scarico e il rumore assordante della marmitta, l’altro preferisce il muggito della stalla e quell’odorino inconfondibile di aria pura profumatissima di campagna. Insomma, sembrerebbero un po’ Tommy (pardon Tom) e Jerry, o più semplicemente can e gatto, ma qualcosa quest’oggi li rende più gemelli dei Parra (o, per i nostalgici romantici, delle gemelle Ashley e Mary-Kate Olsen). Ebbene sì, ciò che più li accomuna è la capacità di non ascoltare minimamente nessunissima indicazione di coach Paxo ma di annuire con la testa e fargli credere che loro sono a completa disposizione. Così il buon Zambo nel primo tempo, dopo il timeout, decide di voler giocare a prescindere e si presenta in campo come ottavo giocatore nonostante il coach gli abbia chiaramente detto di star fuori. Lapsus ripetuto dal buon Samu nel secondo tempo che, nel dubbio, chiede ai compagni più svegli (tra cui ovviamente Zambo per chiudere il cerchio) se lui è in campo. Risultato scontato, ancora in 8 in campo e coach Paxo che annuisce anche lui con la testa, tanto nessuno ci capisce un tubo!
MENZIONE SPECIALE a GABRIEL CACIOPPO, che riesce nell’impresa di comparire in questa rubrica senza mai aver disputato un match in prima squadra (che sia la più giovane comparsa?). Il nostro Gabrielito, futuro Pallone d’Oro del Pampolio alla Micheal Owen, ora in forza all’Under 17, ha tutte le carte in regole per potersi aggiudicare il premio nei prossimi anni e lo dimostra nel match della domenica della sua Under. Partita tiratissima contro il Jolly, Paese allunga nel finale e può chiudere la partita in una seconda fase veloce…. La palla arriva nelle mani dell’ala destra beniamino di grandi e piccini, gran salto e “cavassata” di altissimo livello. DIcesi “cavassata” un tiro molto forte schiacciato per terra che crea una sorte di buca nel terreno nell’impatto e che finisce di qualche metro sopra la traversa per la gioia sconfinata della giuria Pampolio presente in tribuna. Il nome “cavassata” deriva dal suo illustre creatore, uno dei giocatori più simbolici mai entrato nella Pallamano Paese, inventore del rigore a mulinello, amante della costata al sangue condita con litri di limone spremuto, l’unico ed inimitabile Samuel Cavassa!
Il Segretario Verbalizzante
Paolo Vendramin
#pallamanopaese
Premio Pampolio: 10a giornata di andata
POVEGLIANO – PAESE
Decima giornata di andata
Qualcuno, forse giustamente forse no, potrebbe essersi fatto distrarre dalle Finals del campionato mondiale di pallamano…. ma il Pampolio, vero intenditore di handball, ha preferito di gran lunga seguire la Pallamano Paese in terra veronese per una spumeggiante partita con il Povegliano. Ed ecco cosa ne è venuto fuori:
“ZAMBO” pt 5 : Il Casanova di Paese, secondo latin lover biondo non naturale della squadra dopo Lollo che non sbaglia un colpo, ( o non batte un colpo, o non sbaglia un colpo di sole, chi lo sa….) decide di approfittare della domenica soleggiata e della trasferta per portare la dolce fidanzata a fare un giretto romantico nei pressi di Verona prima della partita. Dimostrando una maturità fuori dal comune di Paese, si ricorda perfino di avvisare il coach commosso il giorno prima che lui è autotuning-munito oltre che uomo d’altri tempi. Tutto procede da copione, alle ore 17.00 Nicolino arriva in palestra sorridente col suo zainetto pronto per dar spettacolo ma al suo fianco la dolce metà sembra alquanto infastidita. Cosa potrebbe essere andato storto? Si sono persi per Verona? Hanno preso il risotto con l’amarone pensando fosse amaro e invece era solo buono? Niente di tutto ciò, “Pompo nelle casse Zambo” da bravo mattiniero si è svegliato intorno a mezzogiorno, pronto per pranzare! Peccato che per andar a Verona un paio d’ore servano e che qualcuno lo stava aspettando da un bel pò per un bel tour romantico. Altro che Giulietta e Romeo, qua ci sta Giulietta e Babbeo! Niente giretto, una macchina in più per la trasferta più lunga ma Zambo “The Solution” sa come stemperare e risolvere la situazione amorosa: Luca monta davanti in macchina, morosa dietro, musica tamarra a pallettone e anche oggi si chiarisce domani!
“LOLLO” pt 3 : Eccolo finalmente, il giocatore più amato dai fans giapponesi del Pampolio che di lui apprezzano la capacità espressiva del suo volto nell’esprimere i sentimenti. Lollo felice? Un bel sorriso a 36 denti! Lollo triste? Un bel sorriso a 36 denti! Lollo medio? Inutile che ve lo scrivo! Più monoespressivo di Albertone Tomba nel film cult Alex l’Ariete (record di incassi al contrario, una chicca da vedere con una giovane Michelle Hunziker nei panni di “Leva” in un thriller poliziesco senza paragoni), Lollo confida a coach Paxo che si sente in forma e che Pizzo ed un suo amico sono venuti esclusivamente per vederlo. Il coach ovviamente, sensibile e comprensivo, gli caccia un occhiolino e lo piazza in panchina. Nonostante la tentazione di non farlo proprio entrare solo per vedere come avrebbe reagito col suo amico, Paxo “il buono e il giusto” gli concede di scendere in campo dove non gioca neanche così male! L’episodio top della sua partita avviene nel secondo tempo, mancano circa 10 minuti alla fine e il Mister chiama il cambio a Samu….. Lollo intercetta per la prima volta qualcosa e incrocia (anche qui per la prima volta) lo sguardo del coach chiedendo se doveva uscire lui. Paxo fa cenno di no che ha chiamato Samu (che è li affianco) ma Lollo, che ricordiamo si sentiva in forma, insiste nell’indicarsi tant’è che alla fine Paxo, desideroso di finire la stupidissima gag, gli fa cenno di sì con la testa. Lollo esce, sorride; Paxo gli fa l’occhiolino, sorride; e tutti vissero felici e contenti!
“SAGGIORELLA” pt 3 : Come il Napoli in serie A, anche il buon Saggio guida la classifica Pampolio e a quanto pare non ha nessuna intenzione di scendere dal piedistallo. Anche in una giornata scarna (vuol dire priva, poca roba, non ghe ne ze, cosi anche Tommy e Luca possono capire) di episodi buffi, sono gli episodi buffi a trovare il buon Daniele senza che lui debba far fatica. Dopo aver scoperto che il suo scopo nella vita è difendere e che il suo nuovo idolo è Chiellini, come Giorgione sorride e gode a più non posso quando ferma gli avversari o impedisce di fare goal. Così, nel primo tempo, dopo aver fermato un attacco avversario, si prodiga in un balletto assurdo per dare sfogo alla sua felicità, un mix tra baby shark, waka waka e avicii che farebbe impallidire anche dj Zambo e McPizzo. Ma il Pampolio non si fa fregare e chiude un occhio alla ricerca di altri episodi eclatanti anche se la Saggiorella è in forma smagliante…. chiude il secondo occhio anche quando il buon Daniele si procura una bella botta in testa che lo intontisce più di un pugno in testa di Bud Spencer e lo costringe ad accomodarsi in panchina….che DIN DON DANiele abbia sbattuto la campana contro un’altra testa per vedere chi c’è la più dura? O voleva solo una vistosa fasciatura stile turbante come il suo idolo Chiellini? Pampolio che chiude il terzo occhio manco fosse Tensing (se non avete mai visto Dragon Ball è arrivato il momento di rimediare) quando il re del passaggio, Zinedine ZiDAN-DAN decide nel secondo tempo di lanciare uno dei suoi due compagni in contropiede servendo la palla esattamente nel mezzo per il solito facile recupero di un avversario (ormai non fa più scalpore questa mossa, è un po’ come l’hadoken di Ryu, la conoscono tutti! Che poi perché si chiama HadoKen se è di Ryu e non di Ken? Avrebbe più senso se si chiamasse hadoRyu no? Qulache fan di street fighter che me lo spieghi sotto dai).
Pampolio che non ha più occhi da chiudere e rimane estasiato quando, sempre nel secondo tempo, dopo un preciso e forte tiro del buon Ricky da posizione defilata in piena fronte/faccia/chi più ne ha più ne metta del povero portiere avversario, vede il Campionissimo Saggiorato raccogliere la ribattuta e scaraventare la palla in rete a porta vuota. Episodio che accade sul +10 da parte del nostro magnifico team ma che accende gli animi in campo: portiere avversario e capitano che protestano in maniera decisa contro l’arbitro per ottenere l’espulsione del povero Ricky che cerca invano di chiedere scusa per il tiro in faccia, danielino contento per il goal e arbitro che, alla Borghese, capovolge il risultato. Ferma la Saggiorella e lo sgrida dicendogli che non si tira in porta dopo un episodio del genere e che dovrebbe dargli due minuti (non si sa il perché), annulla il goal, non dice nulla al portiere avversario o a Ricky Meravilla e consegna la palla agli avversari. Quando Maometto non va alla montagna e la montagna che va da Daniele, predestinato.
“GIO” pt 1: In una giornata uggiosa e silenziosa d’inverno, il poeta Giò illumina d’immenso il palazzetto con un rutto di dimensioni bibliche in piena faccia al malcapitato pivot avversari. Bonjour finesse!
“SAMU BORDI.” pt 1 : difficile trovare la nostra gazzella in questa rubrica, giocatore alquanto pulito che sbaglia poco o comunque quando pecca lo fa di nascosto e non si fa notare. In realtà anche sto giro la colpa è al 50% sua e l’altro 50% non si sa…… Time out avversario durante uno dei primi tempi più soporiferi della storia che a confronto Avatar è un film adrenalinico, Coach Paxo che ne approfitta per fare qualche cambio tra uno sbadiglio e l’altro: Samu, fuori che entra Lollo….. e mentre annuncia il cambio guarda un triste Samu Rossi che fa cenno di si con la testa e si accomoda in panchina. Il timeout finisce e il match riparte, manovra un po’ contratta degli avversari in fase d’attacco quando qualcuno dalla panchina esclama “ ma perché giochiamo uno in meno noi?” La cosa fa impensierire il coach che dubbioso si gira, guarda per bene la panchina finchè becca il buon Samu Bordi li pacifico seduto. “Cavolo fai là? (si può scrivere cazzo?)” Il buon Samu lo osserva perplesso, i due fanno finta di capirsi, via di corsa in campo e lieto fine assicurato. Come dite? I punti andrebbero al coach? O all’altro Samu? O a tutti e due? O a Lollo? Beh pure il Pampolio è in confusione e per solidarietà la colpa ricade tutta sul “bocia”! Spazio ai giovani
MENZIONE SPECIALE a PIZZO, stoico nel mettere la fuoriserie a disposizione del team per la trasferta più lunga del mondo dove ovviamente mancano i furgoni tutti matti. Elio cantava “come faranno quattro elefanti a stare in una 500….”, qui addirittura le bestie sono in 5 e l’auto è una micra. Poco male, subito alla partenza si cerca un disperato sorpasso sulla classica macchina davanti che va pianissimo ma che quando si vede superare non si sa perché accelera. I due, testa a testa in modalità Death Race, sono costretti a frenare di colpo per via del solito vecchietto brontolone che, in sella alla sua bici, decide di attraversare la strada a uno all’ora proprio poco prima dell’arrivo dei due bolidi di “fast ma non tropp and furios”. Il simpatico nonnino decide di fare anche una piccola sosta nel bel mezzo della strada, giusto il tempo per mandare a quel paese Pizzo Leclerc e la scuderia e facendo venire giù direttamente San Pietro per punirli.
Il Segretario Verbalizzante
Paolo Vendramin
#pallamanopaese