PAESE – MUSILE
Settima giornata di andata
In questo turbinio di emozioni che ci regala il Pampolio mi ero un po’ perso questa memorabile partita, un Paese Musile rocambolesco che, come l’antico vaso dell’amaro Montenegro, è sacrosanto recuperare e portare in salvo nonostante la tempesta (chi non si ricorda lo spot può fermarsi qui). Ovviamente, come tutti i film basati su fatti accaduti in precedenza con testimoni casuali, anche questo racconto è tratto da una storia vera ma potrebbe aver subito delle piccole variazioni sui reali accadimenti. Della serie, si vive di ricordi!
“DAMIANO” PT 5: Partita probabilmente sontuosa del nostro lungaccione, che non molla mai e guida la rimonta pazzesca (dal -9 al +5 dovrebbe essere) tenendo in piedi la difesa neanche fosse l’assalto a Fort Apache. Le energie sprecate però sono immense, non ci sono Gatorade al gusto puffo in panchina per riequilibrare i sali minerali e ad un certo punto la vista si annebbia creando una specie di nuvoletta fantozziana intorno al buon Damianone. Così, a rimonta completata, stacca completamente i freni inibitori, mette la sesta e decide che lui non è solo un grande difensore, ma che anche in attacco può dire la sua. Purtroppo, tra un cambio attacco-difesa e l’altro, tra una fatica di Ercole e l’altra, tra che nessuno gli passa la palla perché l’hanno portata Luca e Zambo (il pallone è loro decidono loro, queste le regole del campetto), Dami vede scorrere la partita davanti a se senza nessun guizzo offensivo degno di nota. Siamo ormai agli sgoccioli, il risultato è al sicuro, c’è giusto il tempo per un’ultima azione, che per noi comuni mortali non vale assolutamente nulla, non inciderà sul punteggio, ma per il nostro terzino in debito di ossigeno vale più della stessa vita. Ed eccolo, palla in mano, una ventina di secondi alla fine, la dea bendata che gli sorride e gli regala un’occasione…. Anzi L’OCCASIONE! Corpo proteso in avanti, braccio alto teso, piede sinistro ben piantato per terra pronto a scagliare in porta una fucilata che farebbe impallidire perfino Batistuta (o Cr7 ai tempi d’oro). Ma qualcosa va decisamente storto, palla che viaggia alla velocità della luce direttamente sulle capriate rischiando di prendere il tabellone segnapunti, pubblico e panchina che non sanno se ridere, piangere o provare imbarazzo…. Tutto molto bello, compresa la reazione del Damiano nazionale, dichiarato patrimonio dell’umanità, che con un sorrisone stanco ma felice si lascia andare, si distende a terra privo di forze in posizione Patrick Stella, braccia e gambe stese, con i secondi finali che scorrono, le risate dei presenti e il Pampolio commosso che ringrazia anch’esso a braccia aperte!
“PESCE” PT 3: Come nei più complicati e misteriosi casi polizieschi dove bisogna scoprire gli indizi e capire l’enigma per comprendere la mente dell’assassino, anche qui ci troviamo di fronte ad un animo turbato, una personalità complessa, di difficile comprensione. Prendete un abete, un plumcake e un bradipo, uniteli ed otterrete lui, il nostro Pescione, fisico statuario e prorompente, movenze lente e pigre e animo soffice, sofficissimo. Così, nonostante i ricordi precisi dei presenti si siano persi, il Pampolio ha ancora l’immagine del nostro terzino che vola in contropiede, più solo di Will Smith in “io sono leggenda”, nessun avversario fa neanche l’accenno di seguirlo. Un palleggio, un altro, poi qualcosa si inceppa, corpo e mente si distaccano e le movenze si fanno meno sinuose; non si ricorda più se può palleggiare ancora o meno, non si ricorda nemmeno quanti passi può ancora fare, la porta è ancora distante ma nel dubbio decide che il momento di tirare è giunto. Peccato che anche la coordinazione lo abbia abbandonato, ormai è una lotta tra lui è la sua amata fisica. Come direbbe Conte (l’allenatore, no il sindaco di Treviso), il risultato è agghiacciante, la palla schiacciata con forza per terra prende una strana traiettoria, portiere avversario incredulo e palla che finisce a lato della porta. Pescione gioca la carta “mi guardo la mano cosi sembra che il problema sia dovuto alla palla o alla pece” ma il Pampolio ha già sindacato, 3 sacrosanti punti per il nostro fuoriclasse, sperando di rivederlo in palestra tra una sessione di studi e una botta alla gamba procuratasi probabilmente muovendosi tra letto e divano e che lo tormenta da mesi!
“ZAMBO” PT 3: Dopo un avvio in sordina, Nicolino inizia a prenderci gusto e a ricordarsi che la classifica che conta non è quella del campionato ma questa. L’uomo che si ruppe una mano dando un pugno alla panchina prova meschinamente a prendere punti con un tiro dietro alla schiena di una rara bruttezza che però non convince nessuno e che manda nello sconforto più totale Alve, presente in tribuna e autore di innumerevoli goal con tale tecnica. Oltre infatti la volontarietà del gesto, da notare la coda tra le gambe del coniglietto Zambo che dopo il vomito di tiro torna nelle retrovie a testa bassa evitando lo sguardo di coach Paxo che probabilmente lo avrebbe incenerito! Poco male, riesce comunque nel secondo tempo a creare un simpatico siparietto quando, su un fallo a favore degli ospiti, trattiene la palla senza consegnarla all’avversario facendolo imbestialire. Arbitro che ovviamente sanziona coi due minuti di esclusione Zambo&laVolpe che tra un sorriso e una polemica se ne torna in panchina tra gli insulti generali. Scenetta che si conclude con il goffo avversario, preso da una crisi di nervi, che prova a calciare la palla finalmente lasciata libera e che, Casadei ne sarebbe fiero, liscia clamorosamente. Dulcis in fundo, o ciliegina sulla torta se vi piace di più, unico giocatore di pallamano al mondo che ad inizio partita viene obbligato a togliere la calzamaglia dagli arbitri perché “si deve vedere la pelle tra i pantaloncini e la calzamaglia” con ospite speciale del tutto coach Paxo in vena di battutine. Predestinato!
“LOLLO” PT 1: Ci sono tre cose che non vedrete mai nella vostra vita: l’aurora boreale a Mestre, un cocktail decente ad una festa di Zambo, Samu and Co. e per finire, un’espressione triste o arrabbiata nella faccia del nostro Lollo. Il sorriso più sexi di Castagnole regala una delle sue perle già nel primo tempo, quando coach Paxo decide di spostarlo dall’ala (dove stava facendo riposini) al centro del gioco per dar velocità alla manovra. Gioco che decisamente si velocizza, ma a quale prezzo? Risposta semplicissima: scalare rapido della Pallamano Paese, Lollo che punta lo spazio, vede l’ala libera e cerca di scavalcare il difensore con una palla alta. La palla parte dalle sue mani, un lancio più piano di Renzo, alta solo per Gigio, e il risultato è sempre lo stesso: avversario che blocca la palla, contropiede e goal subito. E Lollo come ha reagito? Chi indovina è Nostradamus!
“SAGGIORELLA” PT 1: I punti forse potevano essere di più, ma la memoria è più corta delle gambe di Gigio e l’episodio potrebbe, come del resto tutto ciò che leggete, aver subito delle mutazioni genetiche stile ninja turtles o street sharks! Siamo nel fortino trevigiano del Conte Daniele, la difesa imperforabile per alcuni minuti gestita dal damianone nazionale e da Lord Saggio, vero e proprio baluardo. Dani tra un placcaggio e l’altro ha tempo anche per un portentoso intercetto ai danni dei confusi avversari, recupera la palla e parte veloce col suo palleggio alla Micheal Jordan non sentendo subito il fischio dell’arbitro per un fallo avvenuto. Direttore di gara che insiste e richiama l’attenzione del mancino paesano, che, senza interrompere il palleggio (la sua passione da quanto gli riesce bene) e senza cambiare espressione ne proferendo alcuna parola, torna indietro alla stessa velocità, poggia la palla sui 9 metri e si piazza nella sua confort zone, la difesa! Voci di corridoio narrano che un avversario, infastidito, lo abbia rincorso durante questa simpatica gag come Willy il Coyote rincorrerebbe Beep Beep, ma può bastare anche così!
“GIO” PT 1 : Convocazioni del giovedì o venerdì in base all’estro del coach: ”allora vengono Tizio, Caio (magari), Sempronio, Qui, Quo, Qua e Giò. Se qualcuno non può venire, ha qualche problema o impegno lo dica ora o taccia per sempre” “Ci siamo coach!!!!” E così, coach Paxo e il presidentissimo Mario, davanti al pc, prima di un leggerissimo pranzo insieme, decidono di inserire i nomi convocati nella lista da presentare alla partita! “Tizio, Caio, Sempronio, etc….. Mario non si riesce a inserire Giovanni….. mi dà errore” “impossibile, solo se uno ha la visita medica scaduta non te lo fanno inserire” “Già” Fine della storia.
MENZIONE SPECIALE a SERGIONE, spettatore speciale, anzi, specialissimo della partita!
Il Segretario Verbalizzante
Paolo Vendramin
#pallamanopaese