Premio Pampolio: 6a giornata di andata
ODERZO – PAESE
Sesta giornata di andata
Si lo so, è parecchio che non ci si vede caro Pampolio, precisamente da quel di Oderzo in una partita tutta matta vinta dagli avversari con merito ma gestita molto molto molto male da direttori di gara e da un commissario decisamente non in forma…… ma bando alle ciance e dopo terapie, psicologi, veterinari, stregoni e chi ne ha più ne metta per ripigliarsi (si scherza ovviamente) rieccoci qui a riprendere da dove ci eravamo lasciati!
PAXO PT 5: Ebbene si! Nemmeno io posso essere immune dal Pampolio, un premio puro e sincero quasi quanto i mondiali di calcio in Qatar! Eh eh questo è difficile da raccontare e ve lo narro in prima persona! Primo tempo, partita tirata, gli avversari partono meglio, poi li raggiungiamo e li superiamo con grande intensità, sono lì in piedi più concentrato del ragù di mia mamma a pensare a che pizza prendere post partita che la stagione del radicchio è partita ma l’ultima volta era un po’ amaro. Avvolto tra i miei dubbi esistenziali cammino avanti e indietro nell’area tecnica e ogni tanto cerco di capire chi schierare e come sistemare la difesa, cioè faccio proprio finta di far l’allenatore serio, quando uno dei due arbitri mi si avvicina ed estrae il cartellino giallo. Rimango un attimino perplesso e l’unica motivazione che mi viene in mente è che l’arbitro sia un venditore di radicchio, che mi abbia letto nel pensiero e che mi ammonisce come consiglio a prendere la pizza giusta. Stranito facendo il gesto con la mano tipo “maaaaa perchè? ” lo guardo e con tono pacato ma infastidito chiedo gentilmente il motivo di tale provvedimento. Più perplesso e stranito di me e alquanto spaventato dalla mia possibile reazione si avvicina e a bassa voce mi dice all’orecchio (in stile Cassano quando parlava in campo con tutti per non farsi sgamare dalle telecamere) che gliel’ha detto il commissario, che non sa perché e mi rasserena che lui non mi avrebbe mai ammonito. Forse ha detto anche tocco blu e non gioco più ma forse ricordo male. Ne deduco che arbitri e commissario stanno giocando al telefono senza fili, uno dice all’altro “che bel cappotto giallo”, l’altro dice “ il Paese gioca in nero e giallo” e l’ultimo capisce “dai al coach un giallo”…. Dopo aver ingerito un’intera pianta di camomilla per calmarmi e fatto passare qualche minuto, affronto il confuso commissario che non si capisce molto bene con il tavolo che chiameremo “malandrino” in onore di Achille Lauro e con i due minuti di esclusione degli avversari i quali entrano ed escono in completa anarchia. Nel ricordargli che un avversario è entrato un minuto prima del previsto (nel video della partita è lampante) e che per una volta me ne son accorto riesco a beccarmi uno “stai zitto torna al tuo posto” più numerose insolenze dal tavolo che mi giudica in malafede… Per carità, sono più stinco di maiale che stinco di santo, ma se proprio serve fare sti sotterfugi almeno fateli bene e non fatevi sgamare! Vabbè, mi sono dilungato, ovviamente tutto procede normalmente senza lieto fine per noi: avversari impuniti, tavolo gonfio di aver il commissario dalla loro e io che capisco di valere meno del due di picche e torno a pensare alla pizza. Ah, dimenticavo il giallo: “ ti è stato dato giallo perché alcuni giocatori si sono alzati dalla panchina per festeggiare un goal”. 5 punti sacrosanti per me, nessuna obiezione giudice!
PESCIONE 3 PT: Vi svelo l’equazione segreta: Pescione sta al Pampolio come il Brasile sta ai mondiali di calcio degli ultimi 20 anni! Ebbene si, parte sempre tra i favoriti, propone un gioco spumeggiante, o si ama o si odia e alla fine, per qualche motivo, non porta a casa la coppa! Ma passiamo al fattaccio che porta il nostro Mattia a pigliare 3 punticini freschi freschi! Secondo tempo, Oderzo cerca di sorprendere Paese in una seconda fase, il velocista Pesce intuisce le intenzioni avversarie e si precipita sul pallone impossessandone. L’avversario però non molla la presa, è lì attaccato, con una mossa degna di Bruce Lee intontisce il povero Pescione che prova a divincolarsi ma l’avversario è cintura nera di scorrettezze e con una mossa sicuramente insegnatagli da Steven Seagal gli strappa un pezzo di maglia e si rimpadronisce della palla. Meno male che interviene il direttore di gara che ha il pieno controllo della gara a sdrammatizzare il tutto chiamando il fallo a favore di Oderzo mentre il nostro Mattia mai visto così agitato prova a rinsanire l’arbitro mostrandogli il pezzo di maglia. Come si dice in Toscana, “Becco e bastonato”!
COMPASSI 1 PT: Giovane talento del Pampolio, riesce sempre a stupirci anche giocando pochi minuti. Entra nel finale per dare forze fresche carico come una molla, difende bene su un avversario e si posiziona in attacco speranzoso di ricevere una palla dai compagni che vedono il pivot come un oggetto misterioso. Ma il nostro compax è baciato dalla dea bendata, tiro forte di Luca che il portiere avversario riesce a respingere con una semispaccata degna di Benji (l’amico di Holly, non di Fede) e palla che arriva in mano al nostro Francy. Controlla per bene il pallone, salto a due piedi, nessuno lo ostacola, portiere a terra dopo una portentosa parata, porta semivuota, tiro e…….. niente, colpisce il portiere a terra che non sa se esultare o ringraziare. Forse un brutto colpo per lo score personale di goals, ma punto d’oro strameritato al Pampolio!
MENZIONE SPECIALE al mio caro amico Brugno, che abbandona figli e famiglia per venire a vedere i suoi ex compagni di squadra, sia da una parte che dall’altra!
Il Segretario Verbalizzante
Paolo Vendramin
#pallamanopaese
Premio Pampolio: 9a giornata di andata
PAESE – QUINTO VICENTINO
Nona giornata di andata
Si lo so che il Pampolio è fermo da un po’ e manca qualche partita, in breve tempo verrà aggiornato il tutto ma intanto soffermiamoci sugli ultimi giorni e sulla vittoria casalinga di una sola rete in una piacevole e assolutamente poco stressante partita combattuta contro il Quinto Vicentino. Ah no scusate stavo per fare la cronaca della partita, ma tanto il palazzetto era ancora una volta pieno (GRAZIE!!!) quindi bene o male l’han vista tutti! Passiamo alle cose serie……
“SAGGIORELLA” pt 5 : Il nuovo anno porta una consapevolezza nuova nel nostro Daniele, più maturo, meno emotivo, sempre pronto a ragionare e a dispensare calma, mai una lamentela…. Dopo aver passato le vacanze invernali nella stanza dello spirito e del tempo ad affinare la difesa insieme a Vegeta, Chuck Norris e Andromeda dei cavalieri dello zodiaco (dovevano andare anche Zambo e Luchino ma son arrivati troppo tardi ad occhio), Dani dimostra tutte le sue nuove tecniche di lotta e la capacità di difendere ogni avversario in ogni parte del campo, cosa che fa ingolosire non poco coach Paxo che lo usa come Gigi la Trottola, un pòpò di qua e un pòpò di là. La sua trasformazione da anatroccolo nero in cigno bianco detto anche Crystal si manifesta in particolare in due episodi: siamo nel primo tempo, Dani viene buttato nella mischia per dare linfa alla difesa e centimetri in attacco (suona male ma ormai l’ho scritta). Ed è proprio in difesa, in una delle sue prime azioni di gioco, che la Saggiorella costringe l’avversario ad imbucarsi nell’angolo manco fosse una partita di biliardo, lo disturba con una delle sue nuovissime skills senza far fallo e gli scippa il pallone manco fosse un borseggiatore a Barcellona (evito di scrivere città italiane và)…. Coach Paxo è lì a pochi metri dal suo giocatore, estasiato sta per esaltarlo e dirgli tutto il bene che gli vuole per quella palla recuperata. Ma Dani ha potenziato solo la difesa, il pallone in mano scotta troppo cosi decide di tenerlo per pochi decimi di secondo e lanciarlo alla cieca verso la metà campo avversaria dove secondo lui avrebbe visto il compagno di squadra Samu la Lepre. Palla comodamente in mano ad un avversario meravigliato da tanta bontà, Paese che rimane in difesa e coach che non è riuscito nemmeno a finire di dire bravo che la Saggiorella ne ha già combinato una delle sue.
A rafforzare i 5 punti di oggi e a chiudere la pratica Pampolio ci pensa qualche minuto più tardi in un altro siparietto con il suo coach! Rigore per Paese, Paxo lo chiama al volo per un cambio visto che è il più vicino alla panchina in quel momento per far entrare Jack addetto all’esecuzione del rigore…. Sbuffata palese, cambio volante e sequela di lamentele verso il coach “son appena entrato, che cavolo mi sostituisci…. Cosa ho fatto di male…. Non posso fare neanche un errore che subito mi sostituisci Bla bla bla” mentre Paxo prova ad ignorarlo e cerca di spostarlo per vedere se facciamo goal su rigore… Goal, cambio di nuovo tra i due giocatori, faccia della Saggiorella tipo “Ah ops” e tutto che procede come sempre; con consapevolezza, calma, testa, maturità…
“GIGIO” pt 3: “A gennaio torno….” Questo l’ultimo messaggio (o minaccia) che ci aveva lasciato Gigio tanto tempo fa prima di intraprendere la sua avventura verso il Monte Fato insieme ad una strana compagnia formata da uno stregone, un elfo, un paio di reali ma non britannici, cinque amici non troppo alti e lui con la sua mania per l’ascia. Non sappiamo bene se sia andato a sciare o a bersi grappette in rifugio in sto Monte Fato, ma da come è tornato mi sa che il Monte era Fato Male.
Anelli a parte, Gigio porta tutta la sua esperienza e la sua proverbiale furbizia a disposizione di Coach Paxo, sollevato di averlo in panchina contro una squadra di vecchi volponi come il Quinto Vicentino. Siamo nel primo tempo, i bad boys paesani sono partiti forte ma si sono inceppati subendo la rimonta degli avversari, serve una scossa, serve uno che dia un po’ di ordine in campo, che diriga la difesa e che coordini l’attacco….. serve uno che ha superato mille battaglie, l’ultimo dei MohiNani…. Serve Gigio!
Si scalda brevemente le brevi braccia, entra a primo in difesa, dà una mini indicazione al compagno vicino…. gli avversari intanto attaccano con uno scalare verso l’ala che riceve, va per saltare….. Gigio chiude con i suoi 250 anni di esperienza sul campo…. Rigore ed esclusione per due minuti contro, neanche il tempo di chiamare una giocata in attacco che si ritrova riseduto in panchina per la gioia del coach! 15 secondi da vero veterNano, bentornato Gi!
“LUCACCO” pt 1: Regala un finale thriller a tutti i presenti in palestra: Paese sopra di 2 reti con possesso palla, mancano circa 30 secondi alla fine della partita, gli avversari han capito che la partita è persa, Paese ha capito che la partita è vinta, gli arbitri han capito che la partita è finita, il pubblico è pronto ad applaudire la squadra e in panchina si tira un sospiro di sollievo. Insomma, tutti han capito tutto tranne lui, il Pippo Inzaghi dei poveri, bomber di razza che ignora tutti i segnali sopracitati, che non guarda il tabellone, che non ascolta le urla “FERMOOOO” e “NOOOOO” perché il goal è l’unica cosa che conta e in un baleno tira una ciofeca in porta che il portiere avversario neutralizza, azione di rimessa e avversari increduli a -1 con 10 secondi sul cronometro. Taci che poi la palla non è arrivata a Zambo, precipitatosi a metà campo per provare ad emulare il compagno, con tutti in panchina a rischio infarto.
“ZAMBO” pt 1: Eminem Zarro Zambo si presenta in palestra con i capelli tinti biondi quasi platino ma più platano e qualche sbavatura, lavoro fatto con estrema cura e precisione dall’amico becchino che nel tempo libero beve spritz e colora capelli esattamente in quest’ordine. Di solito il pampolio non si fa infinocchiare da questi tentativi subdoli per pigliare punti (anche se un po’ funzionano eh) e in attesa di vedere Matteo il rosso con i capelli blu, Sergione con i capelli rosa e Lollo con una fidanzata dona comunque un punticino all’esplosivo biondino. Ad avvalorare tale scelta un altro bellissimo episodio di comprensione tra coach e giocatori: passivo in attacco, ci mancano due passaggi, coach che chiama il tiro di Daniele dai nove metri su punizione, la squadra come sempre ascolta il consiglio, pallone a Zambo, tiro più brutto e debole di un gintonic preparato da Lollo e si va a professare calma, gioco, testa e blablabla.
MENZIONE SPECIALE all’efficienza della dirigenza della Pallamano Paese, trasformatasi per l’occasione in un team di asciugatori del campo muniti di straccetto personale per permetterci di giocare a pallamano e non a pallanuoto.
Il Segretario Verbalizzante
Paolo Vendramin
#pallamanopaese